Nota al testo

Progettazione editoriale del sito: Alice Gardoncini, Martina Mengoni. Traduttrice (it-en) del sito e dei paratesti dei singoli carteggi: Gail McDowell. Curatrici del carteggio Levi-Langbein: Alice Gardoncini, Martina Mengoni, Flavia Palma. Traduttori del carteggio Levi-Langbein: Marina Pugliano (de-it); Piernicola D’Ortona (fr-it); Alta L. Price (de-en); Kate Deimling (fr-en). Lavoro redazionale e revisione: Alice Gardoncini, Martina Mengoni, Flavia Palma, Andrea Selleri.

I documenti

I documenti su cui si basa l’edizione di questa rete epistolare provengono da una serie molto variegata di archivi (cfr. Che cos’è LeviNeT, Le corrispondenze). Nell’archivio privato di Levi, in deposito temporaneo presso l’Archivio di Stato di Torino (sezione Corte, Complesso di Fondi Primo Levi, Fondo Primo Levi), sono conservate moltissime delle lettere qui trascritte e analizzate. L’archivio è ordinato e cartulato a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, ed ha costituito la base di partenza per mettere insieme la rete tedesca di Levi nella sua totalità. 

Una parte delle lettere sono poi conservate in archivi pubblici, statali o locali, perlopiù tedeschi e austriaci, in cui sono versati i fondi dei corrispondenti di Primo Levi. Il confronto tra i documenti presenti in questi fondi e l’archivio privato di Levi ha reso possibile la ricostruzione dei singoli scambi. Nella prassi epistolare del secondo novecento si usava conservare, oltre alle lettere ricevute, anche una copia carbone delle proprie missive (raramente sono invece presenti minute di lettere). Quando dunque della stessa lettera si siano conservate sia l’originale (nell’archivio del destinatario) sia la copia carbone (nell’archivio del mittente), si è sempre utilizzato l’originale come base per la trascrizione. Nei casi in cui si sia dovuto ricorrere alla trascrizione della copia carbone, si è sempre segnalato (e in alcuni casi anche trascritto) il contenuto del recto del foglio di recupero usato per la copia. 

Per ciascuna lettera, è presente una descrizione del documento da cui si trascrive: tipo di supporto, presenza o meno di inserti manoscritti, inchiostro e penna degli inserti. Dove le misure non sono indicate, si tratta di fogli A4. Inoltre, per ciascun documento sono stati indicati il luogo di conservazione, la segnatura archivistica e la numerazione dei fogli, ove presente. Per quanto riguarda i documenti presenti nell’archivio di Primo Levi e in quello di Hermann Langbein, tutti i fogli si presentano forati sul margine sinistro con due buchi ravvicinati, che i due approntavano per archiviare le corrispondenze in raccoglitori ad anelli. 

Le corrispondenze della seconda metà del novecento sono spesso dattiloscritte su fogli di carta intestata, che possono recare il nome e l’indirizzo del privato scrivente oppure le generalità della società, dell’ente, dell’associazione per conto della quale si scrive. Dato che non fa parte del corpo della lettera, l’intestazione di questi fogli è stata sempre trascritta in un’area separata, quella dei metadati, a fianco della descrizione dei documenti e degli archivi di provenienza. Poiché il lettore ha a disposizione anche il facsimile del documento, ci si è limitati a trascrivere il testo dell’intestazione rispettando la formattazione originale ma senza descriverne la messa in pagina, i font e i colori. 

La trascrizione

La trascrizione delle lettere si basa su criteri perlopiù conservativi. Dato il carattere multilingue di questa rete di corrispondenza, si è deciso di mantenere gli errori morfologici e sintattici, ove presenti, di tutti i corrispondenti che non si esprimono nella propria lingua madre. Questi sono segnalati in nota se ambigui, o nei casi in cui la comprensione risulti compromessa. Sono stati invece emendati in fase di trascrizione i refusi dello scrivente che si esprime nella propria lingua madre. Fanno eccezione a questa regola generale alcuni errori ricorrenti, anche di scriventi non madrelingua, che sono stati emendati e segnalati poiché avrebbero potuto costituire un inciampo per la lettura. Si fa riferimento al paragrafo qui sotto (cfr. 2.1 e 2.1.1) per l’elenco degli errori conservati oppure emendati relativi a ciascun carteggio: sono indicati il numero di lettera, la forma presente nella lettera e la forma corretta. Nei casi in cui l’errore sia stato emendato, questo è indicato con il simbolo > e con un asterisco. 

Data la cronologia complessiva dei carteggi (1959-1986), tutti i corrispondenti adottano gli usi di scrittura precedenti alla riforma ortografica francese (1990) e tedesca (1996), che sono stati mantenuti senza eccezioni nella trascrizione. 

Sigle e acronimi sono stati uniformati senza i puntini (U.I.R.D, C.I.C., I.A.K., C.I.L.A.A., U.R.P.E diventano UIRD, CIC, IAK, CILAA, URPE, ecc). Anche i numeri dattiloscritti sono stati uniformati (nei casi ad esempio in cui per lo 0 sia impiegata una o minuscola, 1o  è diventato 10, 2o  è diventato 20, ecc.). Al fine di favorire la leggibilità dei testi, le abbreviazioni puntate di parole di uso comune sono state sciolte (ad esempio ted. > tedesco, Ausch. > Auschwitz), così come i nomi di persona e di città e i titoli dei libri, nei casi in cui l’identificazione non lasciasse margine di dubbio. ​​Fanno eccezione a questa regola generale: i nomi di persona puntati, che si sono conservati nei casi in cui siano stati usati per evitare le ripetizioni; i titoli come prof. o dott., ma anche le formule di cortesia come spett.le, egr., in tutte le lingue del carteggio; le abbreviazioni nei saluti e negli indirizzi. 

Gli inserti manoscritti sono stati trascritti mantenendo integralmente le abbreviazioni, al fine di privilegiare la restituzione della forma di sovrascrittura svelta e incisiva di cui questi inserti sono traccia. Nelle lettere dattiloscritte, che costituiscono la maggioranza del corpus, gli inserti manoscritti sono trattati in modo diverso in base alla loro fattispecie. Nello specifico: 

  1. Sono stati trascritti sempre in nota tutti quelli aggiunti sia dallo scrivente all’interno del corpo della lettera in una fase subito successiva alla sua redazione dattiloscritta (post scriptum, note e asterischi, aggiunte o glosse), sia dal destinatario della missiva, il quale abbia, in fase di lettura, postillato, appuntato o sottolineato il dattiloscritto. Nella nota, oltre al testo o al segno di postilla, si è sempre fornita l’indicazione della mano dello scrivente e del tipo di penna, ove sia stato possibile stabilirlo, e del colore dell’inchiostro. Fanno eccezione, oltre alle firme, i saluti e le frasi di chiusura manoscritti, che sono stati riportati a testo per evitare che la lettera risultasse altrimenti sospesa. 
  1. Nei casi in cui lo stesso scrivente abbia corretto a mano un proprio errore di battitura o di scrittura, oppure abbia aggiunto accenti e glifi di altre lingue, la trascrizione ha riprodotto la versione corretta dall’autore. L’intervento è stato segnalato in nota solo nei casi in cui risulti significativo.

Si è sempre conservata la punteggiatura usata dagli scriventi. Nello specifico, anche quando si esprime nelle altre lingue, Levi si attiene ai criteri redazionali standard italiani di interpunzione, e tali sono stati mantenuti nella trascrizione (le sue lettere quindi non sono state uniformate, per esempio, all’uso francese che prevede sempre lo spazio prima della punteggiatura). 

Come principio generale, le virgolette sono state uniformate e rese con le caporali. Tuttavia, nel caso di scriventi germanofoni che si esprimono nella loro lingua, si è scelto di uniformare allo standard redazionale del tedesco, che prevede le virgolette basse in apertura e alte in chiusura. I titoli di opere sono stati resi in corsivo. Nei casi, più rari, di uso delle virgolette singole, esse sono state eliminate e sostituite con il corsivo se impiegate per segnalare termini in un’altra lingua (per esempio, nella lettera 54, ‘displaced person’ è stato reso come displaced person), mentre sono state mantenute quando comparivano all’interno di virgolette doppie o caporali. La spaziatura espansa e il sottolineato sono stati resi con il corsivo per i titoli di opere e nei casi in cui siano usati per conferire enfasi a una o più parole. Negli altri casi il sottolineato è stato mantenuto (se manoscritto, è segnalato in nota), fatta eccezione per gli indirizzi, in cui è stato eliminato, mentre la spaziatura espansa (usata talvolta dagli scriventi per segnalare i nomi propri) è stata eliminata. 

La trascrizione ha seguito la messa in pagina dell’originale per quanto riguarda l’ordinamento complessivo del testo e la suddivisione in paragrafi, mentre la spaziatura tra paragrafo e paragrafo e la dimensione dei rientri sono state uniformate.

2.1  Elenco delle lezioni scorrette conservate e di quelle emendate

L’elenco qui riportato è suddiviso per singole corrispondenze. Si tratta dell’unica sezione modulare della nota al testo, che sarà implementata di pari passo con la messa online di ciascun carteggio. 

2.1.1 Carteggio tra Primo Levi e Hermann Langbein 

Levi

Lettera 2: réproduction per reproduction; addressiez per  adressiez; parait per paraît; Au cas per Au cas où.  

Lettera 4: fevrier per février; reponse per réponse; rélation per relation; tractatives per tractations; ètre per être; ira à bon point per ira à bonne fin

Lettera 5: démonstrer per démontrer; a Turin per à Turin.

Lettera 8: complie per compile; revision per révision; nécéssaire per nécessaire; recu per reçu

Lettera 11: rélation per relation; paraitra per paraîtra

Lettera 16: par reflexe per par reflet.  

Lettera 22: leur per leurs

Lettera 24: reduite per réduite

Lettera 27: il-y-a per il y a; soie per sois; tout-à-fait per tout a fait; nécéssaire per nécessaire; àussi per aussi; A’ > À*; À bientôt te revoir per À bientôt de te revoir. 

Lettera 32: hiers per hier

Lettera 34: Aout per août; A’ > À*.  

Lettera 36: C’est pour cette raison per C’est à cette raison; un second copie per une second copie; méner per mener; à bon fin per à bonne fin; récueilli per recueilli; Connais tu per connais-tu

Lettera 41: je n’envoye pas per je n’evoie pas; reponds per réponds

Lettera 44: redacteur per rédacteur; catastrophale per catastrophique; réstauration per restauration; reduire per réduire

Lettera 48: chez-eux per chez eux; leur per leurs; à Juin per en Juin; sécrétaire per secrétaire; téléfone per téléphone; hiers per hier; leur volumes per leurs volumes; chez-toi per chez toi. 

Lettera 51: repondre per répondre; extrèmes per extrêmes.

Lettera 52:  déja per déjà (due volte); retraîté per retraité; licencier, italianismo; tout seule per toute seule; ci-joint per ci-jointe; posticipée, italianismo; a rééditer per à rééditer

Lettera 52, allegato: reduit per réduit (italianismo); notre per nôtre; costituer per constituer; révelé per révélé; prémière per première; éditorielle per éditoriale; théatre per théâtre.  

Lettera 54: L’aurais > J’aurais*; du per; il-y-a per il y a; pensioner, italianismo;  allemands per Allemands; enjambés, italianismo; ménaçants per menaçants; biologue, italianismo (corr. biologiste); fantasie per fantaisie; authorisant per autorisant.  

Lettera 57: il-y-a per il y a; l’hydrogèneène > l’hydrogène*; alogénés per halogénés; cyanidrique per cyanhydrique; plus haut du point per plus haut que le point; eventuelles per éventuelles; puisq’il per puisqu’il; dégrés per degrés; jusq’à per jusqu’à; desarment per désarment; sur per sûr; leur per leurs; repétitions per répétitions; rélation per relation; cordialment per cordialement

Lettera 58: déja per déjà.

Lettera 60: sur per sûr; reponds per réponds; résonnance per résonance.  

Lettera 63: nich per nicht*.

Langbein

Si riporta la casistica delle lezioni scorrette, sempre emendate, nelle lettere scritte da Hermann Langbein. Si tratta nella quasi totalità dei casi di refusi; nei due casi della lettera 55, pur trattandosi di lemmi in lingua italiana (dunque non nella madrelingua dello scrivente), si è ritenuto comunque opportuno emendare l’errore, dato che si tratta di refusi prodotti nell’atto di ricopiare meccanicamente da una lingua straniera ma senza che si sia prodotta una lezione discordante linguisticamente rilevante. 

Lettera 3: Storia die dieci > Storia di dieci; lge > lege

Lettera 23: dass sie nicht > dass Sie nicht*; können, Falls es > können. Falls es*; doch nich möglich > doch noch möglich*.

Lettera 28: Elana Napolitano > Elena Napolitano*; Giulana Tedeschi > Giuliana Tedeschi*.

Lettera 37: nun nochmals deswegen mit Daniele Ponchiroli deswegen in Verbindung setzt > nun nochmals deswegen mit Daniele Ponchiroli in Verbindung setzt*

Lettera 45: ein eingestriches Exemplar > ein eingestrichenes Exemplar*; radirale Kürzung > radikale Kürzung*.

Lettera 55: il dovere di lestimoniare > dovere di testimoniare*; associazione nationale > associazione nazionale*.  

Note e tag

Alle note che segnalano interventi manoscritti (vd. supra) si affiancano note di contestualizzazione storica e di scioglimento di ambiguità legate alla tipologia di testo epistolare. Anche grazie alla creazione di un sistema di rimandi ipertestuali alle pagine di approfondimento o ad altre lettere, si è potuto limitare il più possibile la quantità di note così da favorirne la fruizione (sia come pop up sia nella colonna a destra della messa in pagina). Anche per questa ragione, si è deciso di non inserire note di carattere interpretativo. Percorsi di raccordo, approfondimento e analisi del carteggio si trovano infatti nella sezione Approfondimenti a cui ogni lettera è collegata tramite la funzione “argomenti correlati”. 

Tutte le lettere sono annotate, mentre gli allegati, sempre descritti, sono annotati solo nei casi in cui si tratti di lettere di Levi stesso, o presentino qualche motivo particolare di interesse.

Le tag sono pensate come strumenti di marcatura semantica del testo. Sono state individuate cinque categorie di elementi taggati:

  • persone citate
  • opere
  • editori e riviste
  • eventi storici
  • enti e istituzioni 

Per ciascuna lettera è possibile visualizzare le informazioni taggate (sia come pop up sia nella colonna a destra della messa in pagina) e ogni elemento-tag è accompagnato da alcune coordinate e una definizione minima: in questo senso la marcatura semantica sostituisce anche alcuni interventi di annotazione. Attraverso lo strumento delle tag è poi possibile filtrare la ricerca all’interno di tutte le lettere presenti nell’edizione. 

Documenti in formato XML-TEI

Dal momento che l’intero portale è disponibile in italiano e in inglese, a ogni lettera corrispondono due file sorgente gemelli in formato XML/TEI: uno con metadati e paratesti in italiano e uno con metadati e paratesti in inglese. Ogni file XML contiene tutte le informazioni metatestuali e testuali (traduzioni e apparati compresi) di una singola lettera. 

Per la codifica dei file ci si è basati sulle ultime linee guida proposte dalla Text Encoding Initiative (TEI), e si è optato per una marcatura testuale di tipo strutturale in cui vengono codificate le porzioni di testo standard del genere epistolare. 

Il <teiHeader> contiene i metadati (titolo, curatrici e traduttori, pubblicazione, archivio di provenienza della fonte documentale), il tipo di testo (descritto grazie al modulo <correspDesc>) e il facsimile, e accoglie anche due elementi tipici di questi carteggi: le carte intestate (marcate con <head>) e gli allegati alle singole lettere (resi con <accMat>). 

La particolarità dell’edizione è la presenza, accanto al testo originale, delle traduzioni. Per questo motivo il campo <text> è stato suddiviso in diversi moduli (<div>) che corrispondono al testo originale e alle rispettive traduzioni. La struttura di ciascuno di essi è stata poi descritta con i moduli <opener>, <dateLine>, <addrLine>, <salute>, <p>, <closer>, <signed>, tipici del testo epistolare. 

All’interno del corpo del testo sono state marcate le taggature semantiche, suddivise nelle cinque categorie individuate (<person>, <work>, <publisher>, <historical-event>, <institution>), e le note.

A breve sarà possibile scaricare le lettere in formato XML/TEI.

Come citare queste lettere

Lettera 001, Primo Levi a Hermann Langbein, 13 dicembre 1960, in “LeviNeT – Primo Levi’s Correspondence with German Readers and Intellectuals”, Università di Ferrara, 2022-2027, url: https://www.levinet.eu/lettere/001-hermann-langbein-a-primo-levi-13-dicembre-1960/, doi: https://doi.org/10.15160/h3kn-pp54 , ultimo accesso il 1 agosto 2024.

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