087. Primo Levi to Hans Jürgen Fröhlich, April 17, 1967

17/04/1967

Caro Signor Frölich,

grazie per la Sua lettera; credo di essere io il principale responsabile del lungo silenzio intercorso fra noi. Infatti mi sono trovato per alcuni anni, e mi trovo ancora, in una strana situazione: mentre continuo a lavorare ogni giorno in fabbrica, si è verificato un vero «decollo»,[1] per quanto riguarda l’altro ramo delle mie attività. Dopo la pubblicazione della Tregua sono stato impegnato a un ritmo mozzafiato, prima a un adattamento radiofonico di Se questo è un uomo, poi a scrivere quindici racconti (ora pubblicati col titolo Storie naturali; li sta traducendo Heinz Riedt per la Wegner di Amburgo),[2] poi all’adattamento teatrale di tre di questi racconti, poi a un adattamento teatrale di Se questo è un uomo (senza dubbio è questa l’opera di cui Lei ha letto: è andata in scena a Torino per due mesi con un buon successo, e girerà nel resto d’Italia nella stagione 1967/1968), e infine ora sto lavorando febbrilmente a un film tratto dalla Tregua.[3] Dovrei consegnare il cosiddetto «trattamento» entro la fine del mese, e sono a poco più di metà, e posso scrivere solo la sera o nei fine settimana…

Mi fa molto piacere che Lei abbia in programma di venire a Torino: sarò lieto di riservarLe una serata. Il proposito di trarre un romanzo dalla vita di Pavese è esaltante:[4] non troverà affatto difficile incontrare persone che lo conoscevano (io stesso l’ho incontrato due volte), invece avrà grandi difficoltà, credo, a comprendere le reali cause e le circostanze del suo suicidio. Presumo che Lei già conosca il “tentativo di biografia” scritta dal suo amico Davide Lajolo, che si intitola Il vizio assurdo. Non so se sia stata tradotta in tedesco o in inglese. Natalia Ginzburg non abita a Torino, ma a Roma: è sposata con Gabriele Baldini.

Congratulazioni per l’imminente pubblicazione del Suo primo romanzo in Italia: chi lo ha tradotto? Come si intitola?[5] Non so niente di un club tedesco del libro interessato alla Tregua, ma è possibile o che Einaudi ne sappia qualcosa, e non si sia preso il disturbo di dirmelo, oppure che la cosa sia vera, ma lui non ne sia a conoscenza. Lei sa bene che razza di gente sono gli editori[6]

Nella speranza di avere presto Sue notizie, Le porgo i miei più cordiali saluti

Primo Levi

17/04/1967

Dear Mr. Frölich, 

thank you for your letter; I suppose that I am the major responsible for the long silence which has ruled between us. In fact, I have been for some years, and I am still, in an odd situation: while I get on with my daily work at the factory, a real “take off” has happened[1] at the expenses of my other branch of activity. After the publication of La tregua I have been engaged in a breath-cutting tempo, first at a radio reduction from Se questo è un uomo, then at writing some 15 short stories (now published under the title Storie Naturali; they are under german translation by Heinz Riedt for Wegner in Hamburg),[2] then at the theatrical reduction of three from these, then at a theatre reduction of Se questo è un uomo (no doubt it is of this work you have read: it has been performed in Turin for 2 months with good success, and it is due for the rest of Italy in the season 1967/1968), and finally, I am now working feverishly at a film drawn from La tregua.[3] I am supposed to consign the so-called “treatment” within this month, and I am little more than half-way, and I can only write at evening or in the week-ends…

I am very pleased that you are planning to come in Turin: I shall be glad to spare an evening for you. It is a very exciting proposit to draw a novel from the life of Pavese: you[4] will find it not difficult at all to meet people who were acquainted with him (I myself met with him twice), but you will experience great difficulties, I think, in understanding the real causes and the background of his suicide. I suppose you already know the “tentative biography” written by his friend Davide Laiolo under the title Il vizio assurdo? I do not know if it has been translated into german or english. Natalia Ginzburg does not live in Turin, but in Rome: she is married with Gabriele Baldini.

Congratulations for the imminent publication of your first novel in Italy: who has translated it? How is the title?[5] I do not know anything of a german Book-Club being interested in Atempause, but this is quite possible, either that Einaudi knows about that, and has not bothered to tell it to me, or that the thing is true, but he ignores it. You know only too well what sort of people publishers are[6] 

In the hope of hearing from you soon, I send you my most cordial wishes

Primo Levi

17/04/1967

Dear Mr. Frölich, 

thank you for your letter; I suppose that I am the major responsible for the long silence which has ruled between us. In fact, I have been for some years, and I am still, in an odd situation: while I get on with my daily work at the factory, a real “take off” has happened[1] at the expenses of my other branch of activity. After the publication of La tregua I have been engaged in a breath-cutting tempo, first at a radio reduction from Se questo è un uomo, then at writing some 15 short stories (now published under the title Storie Naturali; they are under german translation by Heinz Riedt for Wegner in Hamburg),[2] then at the theatrical reduction of three from these, then at a theatre reduction of Se questo è un uomo (no doubt it is of this work you have read: it has been performed in Turin for 2 months with good success, and it is due for the rest of Italy in the season 1967/1968), and finally, I am now working feverishly at a film drawn from La tregua.[3] I am supposed to consign the so-called “treatment” within this month, and I am little more than half-way, and I can only write at evening or in the week-ends…

I am very pleased that you are planning to come in Turin: I shall be glad to spare an evening for you. It is a very exciting proposit to draw a novel from the life of Pavese: you[4] will find it not difficult at all to meet people who were acquainted with him (I myself met with him twice), but you will experience great difficulties, I think, in understanding the real causes and the background of his suicide. I suppose you already know the “tentative biography” written by his friend Davide Laiolo under the title Il vizio assurdo? I do not know if it has been translated into german or english. Natalia Ginzburg does not live in Turin, but in Rome: she is married with Gabriele Baldini.

Congratulations for the imminent publication of your first novel in Italy: who has translated it? How is the title?[5] I do not know anything of a german Book-Club being interested in Atempause, but this is quite possible, either that Einaudi knows about that, and has not bothered to tell it to me, or that the thing is true, but he ignores it. You know only too well what sort of people publishers are[6] 

In the hope of hearing from you soon, I send you my most cordial wishes

Primo Levi

17/04/1967

Caro Signor Frölich,

grazie per la Sua lettera; credo di essere io il principale responsabile del lungo silenzio intercorso fra noi. Infatti mi sono trovato per alcuni anni, e mi trovo ancora, in una strana situazione: mentre continuo a lavorare ogni giorno in fabbrica, si è verificato un vero «decollo»,[1] per quanto riguarda l’altro ramo delle mie attività. Dopo la pubblicazione della Tregua sono stato impegnato a un ritmo mozzafiato, prima a un adattamento radiofonico di Se questo è un uomo, poi a scrivere quindici racconti (ora pubblicati col titolo Storie naturali; li sta traducendo Heinz Riedt per la Wegner di Amburgo),[2] poi all’adattamento teatrale di tre di questi racconti, poi a un adattamento teatrale di Se questo è un uomo (senza dubbio è questa l’opera di cui Lei ha letto: è andata in scena a Torino per due mesi con un buon successo, e girerà nel resto d’Italia nella stagione 1967/1968), e infine ora sto lavorando febbrilmente a un film tratto dalla Tregua.[3] Dovrei consegnare il cosiddetto «trattamento» entro la fine del mese, e sono a poco più di metà, e posso scrivere solo la sera o nei fine settimana…

Mi fa molto piacere che Lei abbia in programma di venire a Torino: sarò lieto di riservarLe una serata. Il proposito di trarre un romanzo dalla vita di Pavese è esaltante:[4] non troverà affatto difficile incontrare persone che lo conoscevano (io stesso l’ho incontrato due volte), invece avrà grandi difficoltà, credo, a comprendere le reali cause e le circostanze del suo suicidio. Presumo che Lei già conosca il “tentativo di biografia” scritta dal suo amico Davide Lajolo, che si intitola Il vizio assurdo. Non so se sia stata tradotta in tedesco o in inglese. Natalia Ginzburg non abita a Torino, ma a Roma: è sposata con Gabriele Baldini.

Congratulazioni per l’imminente pubblicazione del Suo primo romanzo in Italia: chi lo ha tradotto? Come si intitola?[5] Non so niente di un club tedesco del libro interessato alla Tregua, ma è possibile o che Einaudi ne sappia qualcosa, e non si sia preso il disturbo di dirmelo, oppure che la cosa sia vera, ma lui non ne sia a conoscenza. Lei sa bene che razza di gente sono gli editori[6]

Nella speranza di avere presto Sue notizie, Le porgo i miei più cordiali saluti

Primo Levi