Le mando subito la nota biografica[1] che mi chiede. Sono nato a Torino nel 1919, da famiglia ebrea. Ho studiato sempre a Torino, e mi sono laureato in chimica nel 1941. Nel settembre 1943, dopo la capitolazione dellâesercito italiano, la Wehrmacht ha occupato la parte settentrionale dellâItalia: io sono scappato sulle montagne di Aosta e mi sono unito a una banda di partigiani aderenti al «Partito dâAzione» (una sorta di partito laburista).
Sono stato catturato dai fascisti il 13 dicembre â43, identificato come ebreo e inviato al Lager BUNA-Monowitz (Auschwitz), dove ho ricevuto il numero di matricola 174517. Da principio ho lavorato al Kommando 85 (trasporti); nel giugno 1944, essendo riuscito a dimostrare la mia qualifica di chimico, sono passato al Kommando 98 (detto Kommando Chimico, in realtĂ adibito al trasporto di prodotti chimici). Infine, nel novembre â44, sono stato inserito come assistente in un laboratorio degli stabilimenti I.G. Farben della Buna.
Lâ11 gennaio 1945 mi sono ammalato e sono stato ammesso allâinfermeria: ho potuto cosĂŹ evitare la terribile marcia di evacuazioneimposta dalle SS il 17 gennaio. Sono stato liberato dallâesercito sovietico il 27 gennaio.
Ora vivo a Torino del mio mestiere di chimico. Ho raccolto le mie memorie nel libro Se questo Ăš un uomo, pubblicato con successo in Italia e poi tradotto in inglese, tedesco, francese e finlandese.[2]
Spero di aver soddisfatto le Sue richieste; resto in attesa delle bozze di stampa, di cui La ringrazio in anticipo.
Le stringo la mano con viva cordialitĂ
Primo Levi
Turin, April 19, 1961
Mr. Hermann Langbein
International Auschwitz Committee
VIENNE
Dear friend,
I hasten to send you the biographical note[1] that you request. I was born in Turin in 1919 to a Jewish family. I always studied in Turin, and I received a degree in Chemistry in 1941. In September 1943, following the surrender of the Italian army, the Wehrmacht occupied northern Italy: I fled into the mountains of Aosta and joined a group of partisans belonging to the âPartito dâAzioneâ (more or less the Labor party).
I was captured by the fascists on December 13, â43, identified as a Jew, and sent to the concentration camp BUNA-Monowitz (Auschwitz), where I received the identification number 174517. I first worked in Kommando 85 (transportation); in June 1944, having been able to demonstrate my profession of chemist, I moved to Kommando 98 (the so-called Chemists Kommando, which was actually transporting chemical products). Finally, in November â44, I was accepted as an assistant in one of the laboratories of I.G. Farben at Buna.
On January 11, 1945 I became ill, and was sent to the infirmary: in this way, I avoided the horrible evacuation march ordered by the SS, on January 17. I was liberated by the Sovietarmy on January 27.
I now make my living in Turin as a chemist. I gathered my memories into the book If This Is a Man, which met with success when published in Italy and was then translated into English, German, French, and Finnish.[2]
I hope I have fulfilled your requirements; I look forward to receiving the proofs, for which I thank you in advance.
Le mando subito la nota biografica[1] che mi chiede. Sono nato a Torino nel 1919, da famiglia ebrea. Ho studiato sempre a Torino, e mi sono laureato in chimica nel 1941. Nel settembre 1943, dopo la capitolazione dellâesercito italiano, la Wehrmacht ha occupato la parte settentrionale dellâItalia: io sono scappato sulle montagne di Aosta e mi sono unito a una banda di partigiani aderenti al «Partito dâAzione» (una sorta di partito laburista).
Sono stato catturato dai fascisti il 13 dicembre â43, identificato come ebreo e inviato al Lager BUNA-Monowitz (Auschwitz), dove ho ricevuto il numero di matricola 174517. Da principio ho lavorato al Kommando 85 (trasporti); nel giugno 1944, essendo riuscito a dimostrare la mia qualifica di chimico, sono passato al Kommando 98 (detto Kommando Chimico, in realtĂ adibito al trasporto di prodotti chimici). Infine, nel novembre â44, sono stato inserito come assistente in un laboratorio degli stabilimenti I.G. Farben della Buna.
Lâ11 gennaio 1945 mi sono ammalato e sono stato ammesso allâinfermeria: ho potuto cosĂŹ evitare la terribile marcia di evacuazioneimposta dalle SS il 17 gennaio. Sono stato liberato dallâesercito sovietico il 27 gennaio.
Ora vivo a Torino del mio mestiere di chimico. Ho raccolto le mie memorie nel libro Se questo Ăš un uomo, pubblicato con successo in Italia e poi tradotto in inglese, tedesco, francese e finlandese.[2]
Spero di aver soddisfatto le Sue richieste; resto in attesa delle bozze di stampa, di cui La ringrazio in anticipo.
Le stringo la mano con viva cordialitĂ
Primo Levi
Turin, April 19, 1961
Mr. Hermann Langbein
International Auschwitz Committee
VIENNE
Dear friend,
I hasten to send you the biographical note[1] that you request. I was born in Turin in 1919 to a Jewish family. I always studied in Turin, and I received a degree in Chemistry in 1941. In September 1943, following the surrender of the Italian army, the Wehrmacht occupied northern Italy: I fled into the mountains of Aosta and joined a group of partisans belonging to the âPartito dâAzioneâ (more or less the Labor party).
I was captured by the fascists on December 13, â43, identified as a Jew, and sent to the concentration camp BUNA-Monowitz (Auschwitz), where I received the identification number 174517. I first worked in Kommando 85 (transportation); in June 1944, having been able to demonstrate my profession of chemist, I moved to Kommando 98 (the so-called Chemists Kommando, which was actually transporting chemical products). Finally, in November â44, I was accepted as an assistant in one of the laboratories of I.G. Farben at Buna.
On January 11, 1945 I became ill, and was sent to the infirmary: in this way, I avoided the horrible evacuation march ordered by the SS, on January 17. I was liberated by the Sovietarmy on January 27.
I now make my living in Turin as a chemist. I gathered my memories into the book If This Is a Man, which met with success when published in Italy and was then translated into English, German, French, and Finnish.[2]
I hope I have fulfilled your requirements; I look forward to receiving the proofs, for which I thank you in advance.
I warmly shake your hand
Primo Levi
Info
Notes
Tag
Sender: Primo Levi
Addressee: Hermann Langbein
Date of Drafting: 1961-04-19
Place of Writing: Turin
Description: typewritten letter on letterhead paper, handwritten signature in black ink, mm225x140, front and back.
Letterhead:PRIMO LEVIÂ | Dottore in chimica | TORINO | Corso Re Umberto 75 | Telef. 586.025
DOI: https://doi.org/10.15160/e4st-xw06
[1] This biographical note appeared, slightly modified and translated into German, in Auschwitz. Zeugnisse und Berichte (âAuschwitz. Testimonials and Reportsâ), cit., p. 401. In it, however, the 1947 edition of Se questo Ăš un uomo (If This Is a Man) is erroneously attributed to Einaudi: âPrimo Levi (Januar 1944-27.1.1945, 174517) | Levi wurde 1919 in Turin geboren und promovierte in seiner Vaterstadt 1941 zum Doktor der Chemie. Nach der Besetzung Norditaliens durch deutsche Truppen schloĂ er sich einer Partisanengruppe in der Gegend von Aosta an. Im Dezember 1943 wurde er verhaftet und als Jude nach Auschwitz deportiert. Jetzt lebt er als Chemiker in Turin. | Seine Erinnerungen wurden 1947 unter dem Titel Se questo Ăš un uomo vom Verlag Einaudi, Turin, veröffentlicht. In deutscher Sprache ist dieses Buch unter dem Titel Ist das ein Mensch? als Band 421 der Fischer-BĂŒcherei, Frankfurt am Main, herausgekommen. Die hier wiedergegebenen BeitrĂ€ge sind diesem Buch entnommen. | Levi war im IG-Lager Buna-Monowitz interniert. Er schildert Begebenheiten in diesem AuĂenlager von Auschwitz. FĂŒr diese IG-Werke arbeiteten Zwangsarbeiter verschiedener Nationen und englische Kriegsgefangene.â